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16 DICEMBRE 2003 - Anno XVI n° 18

iacono@lagazzettadinoto.com

 

Un altro romanzo di Giuseppe Bordonali

Le “Ali di Icaro” è un romanzo travolgente, che affascina e sorprende il lettore per l’intensità della creazione di caratteri e situazioni. È il seguito de “Il dono di Ahmet Pascià” nel quale si descrivono le avventure di Adriaan Detmers e la storia di un misterioso cofanetto.Ed è proprio quest’ultimo che lega ed intreccia gli avvenimenti e i personaggi orchestrati dalla penna di Bordonali.
Le notizie pià recenti che riguardano il cofanetto rimandano al Val di Noto da dove, nel 1993, partono le ricerche di un eccentrico professore americano, Peter Van den Berg, dalle origini olandesi.
Un’appassionante ricerca in luoghi e tempi lontani che coinvolge la Principessa di Eloro, discendente di un nipote di Adriaan Detmers, Corrado Bagni e la sua fidanzata Julia Floriancic, due archeologi chiamati dal vicequestore Gaetano Laghi per controllare i lavori della compagnia americana di un losco uomo d’affari, Mr. Tullner.
L’incalzante tensione narrativa introduce il lettore in un mondo popolato di fatti e personaggi, ora vivi, ora morti, come le immagini di un vecchio quadro…

LA PREFAZIONE

L’opera prima di Bordonali, il dono di Ahmet Pascià, ha superato l’esame del pubblico. È stato il romanzo più venduto a Siracusa, scritto da un siracusano.
Ora è arrivato il tanto atteso seguito. E’ bene dire che sono due opere differenti, che viaggiano su lunghezze d’onda parallele; nel nuovo romanzo si sperimentano vie letterarie nuove che non mancheranno di suscitare la curiosità del lettore. I confini trascendono l’area locale, la voce dell’autore si rivolge ad un pubblico più ampio.
Opera logicamente più matura e complessa, le ali di Icaro approfondisce la ricerca psicologica dei personaggi. La trama narrativa è robusta e scorrevole, l’azione incalzante, la riflessione costante.
Con questo suo secondo romanzo ritengo che Bordonali entrerà di diritto nella storia della cultura siracusana e spero contribuisca ad avvicinarvi sempre più persone, soprattutto le giovani generazioni.
La scelta di una nuova casa editrice, di una ricercata veste grafica, penso poi che contribuirà a far varcare al libro i confini regionali.
Il libro si mantiene sempre su un buon livello narrativo, non ci sono cali di tensione, al contrario l’attenzione del lettore viene tenuta sempre desta anche grazie alla cura del particolare.
L’autore trasferisce il lettore “dentro il romanzo”, nutrendolo di emozioni in presa diretta. Anche questa volta c’è un qualcosa per tutti, dagli aspetti storiografici alla fiction, dalla riflessione filosofica all’emozione del quotidiano.

Luigi Amato
(Ordinario di Estetica, Reggio Calabria)